“Di questo voi siete testimoni” (Lc 24,46)

“Di questo voi siete testimoni” (Lc 24,46)

L’intero Vangelo di Luca ha un centro da cui non si distacca mai: conversione e perdono dei peccati, la piena manifestazione dell’amore misericordioso di Dio! E questa è la testimonianza che i missionari del Figlio di Dio devono dare a tutti i popoli.

Testimoni di misericordia perché hanno fatto esperienza di misericordia. Il motto che accompagna lo stemma di papa Francesco proclama questa verità: “avendo avuto misericordia di lui lo chiamò“. È da qui che il missionario deve partire: dall’esperienza di conversione e di misericordia di cui lui stesso ha fatto esperienza, un’esperienza di donazione di sangue e di vita, che è stata accettata e confermata dal Padre nella risurrezione di Gesù che ha pagato una volta per tutte perché tutta l’umanità potesse entrare a far parte del cielo. La missione di Gesù è di dare una risposta all’invocazione del profeta Isaia: “O Salvatore, se tu squarciassi i cieli e scendessi“(Is 63,19).

La venuta nella carne del Figlio di Dio squarciò i cieli in senso discendente, la sua morte li squarcia ancora in senso ascendente, per poter realizzare la strada della salvezza che è lui stesso. Il momento della morte di Gesù è presentato in modo drammatico dal Vangelo di Matteo (27,51): “Il velo del tempio
si squarciò in due da cima a fondo“, la separazione fu annullata nella carne del Figlio di Dio, l’umanità adesso può entrare nella dimensione di una vita nuova e vivente per cui era stata creata e salvata. Questa è stata la missione di Gesù in mezzo a noi: portare l’umanità alla destra di Dio, da dove sgorga e dove ora che i cieli sono squarciati sceglie liberamente di ritornare. Teilhard de Chardin disse in una delle sue più famose definizioni dell’umanità: “Noi non siamo esseri umani che hanno un’esperienza spirituale, noi siamo esseri spirituali che hanno una esperienza umana”.

Quando il cielo si squarcia, anche il nostro cuore viene liberato affinché si apra all’Unico che gli può donare la gioia della vita. La sola cosa capace di squarciare i cieli è la misericordia, l’incontrollabile amore divino capace di fare nuove tutte le cose. Questo chiede Gesù ai suoi discepoli: divenire autori di
misericordia, la sola realtà capace di cambiare la storia della vita umana. Ai suoi missionari il Cristo chiede una fede attiva, una chiamata alla responsabilità e all’impegno di squarciare i cieli affinché l’umanità entri nell’essere di Dio. Con quest’evento della vita di Gesù la realtà dell’universo cambia, non ci sono più due regni ma uno solo, quello dei cieli, dove Cristo ha portato l’umanità alla gloria mentre continua ad abitare la terra nel suo corpo che è la Chiesa.

Signore Gesù,
glorificato dal Padre
ed elevato nei cieli,
ti preghiamo:
continua ad operare in mezzo a noi,
questa è la tua promessa,
questa è la nostra speranza,
questo è il nostro impegno di testimoni.
Ci tenta il desiderio di sfuggire alla terra: vorremmo
ascendere con te nella pace,
ma crediamo nella presenza del tuo Spirito. Signore Gesù,
noi ti adoriamo:
benedici le nostre vite,
donaci ancora la gioia di collaborare con te, annunciando
il tuo Vangelo
in mezzo ai nostri fratelli,
con il cuore verso la terra
e gli occhi rivolti al cielo.

Amen