Synodos: cammino (odos) comune (syn)

Synodos: cammino (odos) comune (syn)

«La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (EG 1).

Con queste parole di Papa Francesco preghiamo per le nostre famiglie che, come piccole chiese domestiche, sono chiamate a diventare vangelo vivo nella gioia che viene dalla presenza di Gesù in mezzo a loro. Ormai prossimi all’inizio del Sinodo sulle sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, ci riuniamo ancora una volta in preghiera certi che questa nuova esperienza ecclesiale è prima di tutto opera dello Spirito: Egli saprà indicarci con sapienza le nuove vie per il vangelo.

Carissimi, nell’unità familiare si riflette l’immagine di Dio che nel suo mistero più profondo è una famiglia e, in questo modo, permette di vedere l’amore umano come segno e presenza dell’amore divino (Lumen fidei, 52). A casa la fede vera si assorbe insieme al latte materno. Pieni di gioia e di speranza invochiamo dal Signore il dono della sapienza affinché il prossimo Sinodo sappia vedere nella famiglia un segno dei tempi che donerà nuovo futuro alla Chiesa e alla società.

Dal Messaggio del Santo Padre Francesco al primo Congresso latinoamericano di pastorale familiare (4 agosto 2014):

«Al di là dei suoi problemi più pressanti e delle sue necessità perentorie, la famiglia è un centro di amore, dove regna la legge del rispetto e della comunione, capace di resistere all’impeto della manipolazione e della dominazione da parte dei centri di potere mondani. Nel cuore della famiglia, la persona si integra con naturalezza e armonia in un gruppo umano, superando la falsa opposizione tra individuo e società. In seno alla famiglia, nessuno viene messo da parte: vi troveranno accoglienza sia l’anziano sia il bambino. La cultura dell’incontro e del dialogo, l’apertura alla solidarietà e alla trascendenza hanno in essa la sua origine».

«Le relazioni basate sull’amore fedele, fino alla morte, come il matrimonio, la paternità, l’essere figli o fratelli, si apprendono e si vivono nel nucleo familiare. Quando queste relazioni formano il tessuto basico di una società umana, le donano coesione e consistenza. Non è quindi possibile fare parte di un popolo, sentirsi prossimo, prendersi cura di chi è più lontano e sfortunato, se nel cuore dell’uomo sono spezzate queste relazioni fondamentali, che gli danno sicurezza nell’apertura verso gli altri».

«Inoltre, l’amore familiare è fecondo, e non soltanto perché genera nuove vite, ma perché amplia l’orizzonte dell’esistenza, genera un mondo nuovo; ci fa credere, contro ogni scoraggiamento e disfattismo, che una convivenza basata sul rispetto e la fiducia è possibile. Di fronte a una visione materialista del mondo, la famiglia non riduce l’uomo allo sterile utilitarismo, ma offre un canale per la realizzazione dei suoi desideri più profondi».