Vegliate! State attenti!

Vegliate! State attenti!

Ma cosa significa per noi oggi vegliare, stare attenti, esser pronti?

Significa non dimenticare mai che la vita è un pellegrinaggio, non un fortunoso vagabondaggio, e neanche una più o meno piacevole gita turistica: quindi non dobbiamo mai illuderci di esser già arrivati e non possiamo mai dimenticarci della nostra meta.

Perché il Signore viene!

Significa attrezzarsi per il “santo viaggio” con un equipaggiamento leggero, Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico”, con la “bisaccia del pellegrino”, munita dell’essenziale: altrimenti non ci muoveremo di tappa in tappa, ma ci sposteremo solo di poltrona in poltrona.

Perché il Signore viene!

Significa non misurare il tempo dalla morte in qua, ma dalla morte in là: perciò niente ci turbi, niente ci spaventi: solo il Signore basta!

Vegliare significa considerare gli altri – familiari, amici, colleghi – nostri compagni di pellegrinaggio: quindi significa amare ognuno come un fratello avuto in dono senza mai bramare di possedere alcuno come proprietà privata;

significa servire tutti, ma non asservire nessuno.

Perché il Signore viene!

Vegliare significa considerare la salute, il lavoro, il denaro, il divertimento per quello che sono: non come privilegi da difendere, ma come doni da condividere; come mezzi utili per il pellegrinaggio, non come le mete ultime del cammino.

Perché il Signore viene!

Significa compere il servizio che ci è richiesto, come fosse l’ultimo, ma sempre come “servi inutili”: con i fianchi cinti e le lucerne accese. E sempre pronti a ripiegare le tende per andare là dove siamo chiamati, senza accasarci mai da nessuna parte, fin quando non arriveremo al giorno beato dell’incontro definitivo.

Perché il Signore viene!

Significa guardare al futuro non come a un fato incombente e implacabile, né come a un destino fortuito, volubile e capriccioso; significa sperare che la sofferenza, la malattia, la morte e tutte le catastrofi naturali o sociali, non siano l’ultima parola della storia.

Vegliare significa ricevere, guardare e onorare le cose che Dio ha creato “come se al presente uscissero dalle mani di Dio” (Gaudium et spes 35 Concilio Varticano II); significa pure – secondo l’ardita espressione di Lutero – “non esitare a piantare un seme oggi, anche se si sapesse che il mondo finirà domani”.

Maran atha: il Signore viene.

Marana tha: vieni, Signore Gesù!

                                    Francesco Lambiasi