Quanto ci è essenziale pregare.

Quanto ci è essenziale pregare.

Quanto ci è necessario per coltivare una vita interiore. Attingere alla Parola, lasciarla fiorire, scavare, scuotere, consolare, riempire, illuminare. Certo ci vuole tempo, e anche molta umiltà.
Lasciarsi condurre, lasciarsi portare, lasciarsi colmare il cuore.

Una preghiera che sa sedersi ad ascoltare Dio per poi ascoltare se stessi, che fa incontrare ciò che portiamo in noi stessi con ciò che abita il cuore di Dio. Una preghiera che sa chiedere, certo, ma anche lodare, intercedere, ringraziare, manifestare pentimento e desiderio di conversione.

Una preghiera necessaria per combattere, come sperimenta Mosè che intercede per il popolo che battaglia ai suoi piedi. E ha ragione: senza la preghiera perdiamo, senza l’interiorità il nostro agire diventa un’inutile perdita di tempo.

È faticoso pregare, per tutti: amici monaci, loro che pregano sei, otto ore ogni giorno, mi raccontano – sorridendo – della loro fatica a pregare.

Che buffo. Convincere alla preghiera è impossibile. Far smettere chi, pregando, ha scoperto il volto di Dio è altrettanto difficile.

La preghiera è il santuario in cui scopriamo il vero volto di Dio, il luogo dove l’anima incontra la nostra vita frammentata e sconclusionata. Conservare e coltivare una vita interiore in questo tempo feroce, in un occidente che ha smarrito l’anima, ha un che di eroico.

Il giudice della parabola (nel vangelo) non è Dio, non scherziamo, ma il mondo insensibile alla legittime richieste della vedova, vedova che è la sposa di Cristo, la Chiesa.

Luca scrive il suo vangelo quando le comunità cristiane nascenti sono travolte dalla follia dell’Imperatore che chiede di essere venerato come un Dio, e sono sconfortate e scoraggiate. E Gesù dice a loro e a noi: continuate a pregare, tenete legato il filo che vi unisce all’interiorità.

 

Frasi e pensieri di S. Teresa d’Avila

L’orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente intrattenimento, da solo a solo, con Colui da cui sappiamo d’essere amati. (S. Teresa d’Avila)

… la porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l’orazione. Se Dio vuole entrare in un’anima per prendervi le sue delizie e ricolmarla di beni, non ha altra via che questa, perché Egli la vuole sola, pura e desiderosa di riceverlo. (S. Teresa d’Avila)

Certo bisogna imparare a pregare. E a pregare si impara pregando, come si impara a camminare camminando. (S. Teresa d’Avila)